Pineto United
Dal 2019 siamo sponsor di una splendida squadra di calcio che porta avanti molti degli ideali in cui crediamo.
Un squadra popolare, i cui giocatori sono richiedenti asilo e rifugiati, ospiti di case famiglia e ragazzi del quartiere in difficoltà.
Creare una squadra dal basso vuol dire lavorare su due fronti: l’aspetto sportivo e quello sociale. Garantire l’attività sportiva ma allo stesso tempo un’inclusione sociale nel territorio di riferimento per evitare la dispersione.
Per ogni realtà importante che si rispetti e che si vuol far conoscere, è importante conoscere la storia. Dove tutto parte. Dove tutto si trasforma, cresce e progredisce. Come dicevamo poc’anzi: tra sport e coesione. Tra partecipazione e condivisione, di un campo da gioco ma anche di specifici ideali. E allora, conosciamo meglio questa realtà: il Pineto United.
Da dove e perché nasce questa realtà
Pineto United rappresenta una realtà molto particolare, con una genesi piuttosto articolata, originata da uno specifico episodio: l’incendio dell’area giochi nell’area dei casali Torlonia proprio nel Parco del Pineto, occorso alla fine del 2016. In seguito a questo atto di vandalismo, i bambini e le bambine del quartiere Pineta Sacchetti smettono di frequentare l’area. Così, il 25 aprile del 2017, il collettivo di artisti Pinacci Nostri decide di portare avanti un’azione spontanea, consistente nel creare delle installazioni artistiche utilizzando le strutture rimaste in piedi. Per diverse settimane, bambini e bambine, con le rispettive famiglie, sono tornati/e a frequentare il parco del Pineto. Ma non finisce qui.
Poco prima dell’estate del 2017, però, il Comune di Roma decide di smantellare completamente l’area, perché di fatto la stessa era stata considerata inagibile. Il parco, meno frequentato, tornò in balia di abbandono e degrado. Dopo aver manifestato contrarietà e sdegno rispetto allo smantellamento dell’area, il Municipio XIV promise il ripristino dei giochi. Giochi che sono stati ripristinati solamente nell’estate del 2021, in prossimità delle elezioni comunali.
È stato in questo frangente che abbiamo maturato l’idea che sarebbero bastati due zaini messi a terra a delimitare una porta in quello spiazzo non più fruibile, per salvare quella zona e il parco dall’abbandono. Un’idea molto semplice, ma forse più forte di qualsiasi altra cosa. E così, nel corso del mese di settembre del 2017, grazie alla voglia dello scrittore Pietro Lucari di allenare una squadra di calcio, riuniamo nel Pineto un gruppo di ragazzi ospiti del centro d’accoglienza dell’hotel Gelsomino sulla via Aurelia e cominciamo a giocare a calcio. A loro si uniscono alcuni ragazzi del quartiere.
I primi passi in campo
Il Parco del Pineto torna a vivere con questi ragazzoni che danno vita quasi quotidianamente ad allenamenti sia tecnici che atletici. Una sgambata in pineta e poi la partitella proprio nel pianoro dove c’era l’area giochi. Quasi senza accorgercene nasce un’idea in grado di coniugare arte, sport e integrazione, con al centro il parco stesso. Un mese dopo, la società calcistica del Vis Aurelia, che ha un campo regolamentare proprio nel cuore del parco, sposa il nostro progetto e ci consente di allenarci gratuitamente ogni sabato mattina. Arrivano nuovi ragazzi, sia del quartiere, che da altre strutture di accoglienza.
L’idea di una squadra di calcio popolare alla Pineta Sacchetti, che possa arrivare a giocare un giorno in terza categoria, cresce gradualmente fino alla consapevolezza che per portare avanti questo progetto sarà necessario avere, un giorno, un proprio campo. Un campo autogestito. E così, mentre proseguono gli allenamenti tra la pineta e il campo del Vis, entriamo in contatto con altre realtà importanti del quartiere, in particolare con il comitato Valle dell’Inferno, che esercita la sua azione sul territorio a poche centinaia di metri dall’ex campo del borghetto dei fornaciai, un campo completamente abbandonato in un’area del parco del Pineto. Scopriamo che il Comitato si batte da molto tempo per il recupero di questo campo e così decidiamo di unire le forze per provarci concretamente. Durante le vacanze di Natale, con i ragazzi della squadra, richiedenti asilo e giovani del quartiere, insieme al Comitato e altre realtà del territorio, iniziamo a sfalciare il campo. È in quel momento che nasce il nome della squadra, dalla consapevolezza che l’unione tra tutte le realtà territoriali che hanno a cuore le sorti del Pineto possa e debba essere l’unica strada percorribile per preservare questa fetta di città: Pineto United diventa così la squadra di calcio popolare di Roma Nord-Ovest.
Il ripristino del campo di calcio di Valle Aurelia rappresenta, oggi, il progetto comune: restituire, dal basso, uno spazio abbandonato al quartiere e avere a disposizione un Campo per tutti da poter gestire in autonomia. Un bene comune, uno spazio sempre a disposizione dei cittadini, in modo che tutti coloro che vorranno utilizzarlo potranno farlo liberamente e gratuitamente. Un vero e proprio campo di calcio popolare.
Lo stemma e il grande salto… di qualità!
Come tutto il progetto Pineto United, anche lo stemma della squadra è fortemente legato al territorio: si tratta di un asino, arrabbiatissimo, con in bocca un pallone. Infatti, nel XVII secolo, il cardinale Giulio Cesare Sacchetti, proprietario della Tenuta del Pigneto, commissionò a Pietro Da Cortona una sontuosa villa con scalinate, logge e ninfei, residenza estiva della sua potente famiglia. Di Villa Sacchetti, oggi, non è rimasto più nulla, neanche il Mausoleo che il cardinale fece costruire a un asinello ad egli tanto caro: l’asino Grillo. La leggenda narra che l’asino fosse in grado di recarsi da solo a Roma, attraversando la Valle dell’Inferno, e di tirare calci a tutti coloro che si avvicinassero minacciosamente alla Tenuta del Pigneto.
Ecco, un asino. A difesa di quella che era l’antica tenuta dei Sacchetti, a oggi Parco del Pineto. L’asino, così, è diventato il simbolo della squadra di calcio popolare Pineto United: Difendere il nostro parco, coniugando i valori dell’arte, della cultura, dello sport e dell’integrazione, in unione con tutte le realtà territoriali che hanno a cuore le sorti del Pineto, è il nostro obiettivo, sintetizzato proprio dal nome della squadra.
Nel 2017 ci iscriviamo al Trofeo del Petrolio in serie C (livello amatoriale). Nel 2022, dopo soli cinque anni, approdiamo nella Serie A. Dopo aver vinto il campionato di serie C e di serie B in quello che è il più importante campionato amatoriale di Roma.
Nello stesso anno decidiamo che è il momento per rendere ufficiale il nostro cammino, diventando Associazione Sportiva Dilettantistica. Nella stagione 2023/24 arriva il grande salto in FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), partecipando al campionato di terza categoria, nel Girone B della Lega Nazionale Dilettanti.